“Ha un compito molto arduo nel cantare Butterfly, Ailyn Pérez al debutto nell’impervio ruolo della protagonista, dopo essere stata una convincente Elisabetta nel Don Carlo della prima di Stagione: perché da un lato Cio-Cio-San non è, come altri ruoli pucciniani, tanto ingenua da far sì che purezza e semplicità portino il pubblico in estasi, d’altro canto non può neppure lasciarsi andare troppo facilmente a tristezze e malinconia. A me è sembrato, alla fin fine, che il soprano statunitense abbia confermato, magari migliorandola, l’impressione positiva che mi aveva suscitato vederla nei panni d’Elisabetta, perché non manca né di voce né di presenza scenica, la sensazione è che ne abbia da vendere e dell’una e dell’altre, ma che probabilmente la sua dote maggiore sia il carattere e ne dà prova soprattutto alle prese con i momenti drammaticamente intensi del secondo atto: il pubblico lo sa, lo sente e molti sono gli applausi per lei alla fine, il teatro pieno in ogni ordine di posti tributa alla nuova Cio-Cio-San l’ovazione che merita: non possiamo che darle il benvenuto, di cuore.”
“…in occasione dell’aria più attesa “Un bel dì vedremo” ha ampiamente risposto alle aspettative del pubblico, come anche nella toccante scena con Sharpless, in cui il console le fa capire che Pinkerton non tornerà.
La Pérez dimostra un’ottima tecnica unita ad un timbro di buona qualità, e risponde vocalmente più alle esigenze drammaturgiche del regista di una donna volitiva, che a quella delicatezza di ingenua sognatrice (con conseguente, più attenuata vocalità) a cui altre interpreti ci hanno abituato.”
Rivista Musica